La chiusura verticale edilizia costituisce la parte più importante e più critica del sistema costruttivo di un edifìcio.Tale complessità funzionale, potenziata dalla notevole disponibilità di materiali, di tecniche e di tecnologie presenti sul mercato e rafforzata dagli obiettivi di sostenibilità, con cui il vasto settore delle costruzioni deve oggi confrontarsi, aggrava il progetto di nuove responsabilità.
Il progetto edilizio, nella sua fase di attuazione, richiede, oggi, una nuova cultura tecnica capace di coniugare gli obiettivi generali con lo specifico ambiente climatico e atmosferico che lo sollecita. In altre parole, si evidenzia la necessità di una scelta progettuale che sia funzione del contesto ambientale in cui s'inserisce e non prescinda da esso.
È richiesta, a questo proposito, un'approfondita conoscenza dei materiali e della loro reattività agli agenti ambientali, delle discipline legate alla fìsica edilizia (igrotermia, acustica, illuminotecnica), delle patologie dei sistemi costruttivi, dei processi manutentivi, delle ripercussioni energetiche sul complesso edilizio e delle tematiche connesse all'ecosostenibilità. In quest'ottica, s'inquadra l'analisi delle metodologie progettuali al fine di trasformare la chiusura verticale edilizia da sistema che reagisce passivamente alle stimolazioni esterne, in un sistema attivo che, anche attraverso la sua interazione con gli impianti di trattamento dell'aria, risulta in grado di modificare il suo comportamento o il suo assetto in funzione degli eventi climatici stagionali.
L'opera passa in rassegna i sistemi di facciata che partecipano direttamente alla definizione di gran parte delle prestazioni corrispondenti ai requisiti delle pareti perimetrali, in particolar modo per gli aspetti legati al ruolo di difesa idrica del sistema e con esso del mantenimento dell'integrità del manufatto di chiusura da cui discendono l'insieme delle prestazioni. Vengono analizzate le differenti problematiche connesse agli agenti esterni con particolare riferimento ai problemi connessi alle permeazioni d'acque piovane, alle condensazioni superficiali, alle condensazioni interne, ai depositi da pulviscolo atmosferico, alle mobilità d'origine termica, umida, da ritiro, alle sollecitazioni dovute a carico d'esercizio, ai rischi di risalite capillari, al fine di stabilire le metodologie per la corretta realizzazione e manutenzione delle opere edili.
Viene, altresì, considerata, nell'ambito dell'esigenza del benessere, la rispondenza ai requisiti di comfort termoigrometrico e acustico delle chiusure verticali, effettuando un confronto tra soluzioni tradizionali e soluzioni ritenute innovative per le quali s'introdurranno considerazioni tecnologicamente volte a garantirne un migliore funzionamento termoigrometrico. L'intento è di stabilire giudizi attendibili attraverso il confronto comportamentale e considerando le numerose interconnessioni che nella realtà del progetto tecnologico sempre si manifestano, con l'obiettivo di fornire al lettore una guida per la corretta scelta della stratigrafia da adottare in funzione del contesto ambientale in cui essa si inserisce.
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