Nel 1470 Giulio Antonio Acquaviva d'Aragona duca di Atri, grande condottiero e raffinato protagonista della vita di corte tra Napoli, Firenze, Roma, Urbino e Ferrara, fa costruire in Abruzzo la città che in suo onore viene chiamata Giulia Nuova: un'impresa grandiosa, al confine tra Regno di Napoli e Stato della Chiesa, che mostra di accogliere l'influsso delle riflessioni della cultura umanistica, con un impianto basato sullo studio di Vitruvio, che tiene conto degli esperimenti di Leon Battista Alberti e dell'ambizioso progetto di Pienza.